Pizzarotti sindaco di Parma: l’ambiente secondo il Movimento 5 stelle
La vittoria a Parma del candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Federico Pizzarotti, ha assunto a livello mediatico una rilevanza di primo piano. Ragion per cui, dopo aver spulciato i programmi elettorali di Leoluca Orlando e di Doria, nuovi sindaci a Palermo e Genova, abbiamo deciso di raccontarvi la politica ambientale anche del neo primo cittadino ducale.
L’ambiente, com’è noto, è da sempre uno dei punti fermi del movimento di Beppe Grillo e non solo il programma di Pizzarotti, ma l’insieme delle lotte portati avanti a Parma dai grillini hanno spesso avuto a che fare con problemi ambientali. Sotto attacco soprattutto il sistema di raccolta di rifiuti che secondo la vecchia amministrazione, ma anche secondo il candidato di centro-sinistra (nonché presidente della Provincia) Vincenzo Bernazzoli dovrebbe essere integrato con la costruzione di un inceneritore.
A neanche due giorni dalla vittoria di Pizzarotti i pro-inceneritore, ovvero soprattutto il Sindaco di Reggio Emilia e lo stesso Vincenzo Bernazzoli hanno fatto capire che lotteranno con le unghie e con i denti perché l’impianto, ormai quasi completo, non solo venga finito, ma venga anche attivato. In ballo ci sarebbe anche una penale da 180 milioni di euro.
Di certo c’è solo che proprio contro l’ipotesi di costruire a Parma, terra di agricoltura e allevamento, un inceneritore che il Movimento 5 Stelle ha costruito parte del proprio successo.
Sfogliando il programma elettorale per Parma il problema dei rifiuti viene legato strettamente a quello dell’inquinamento atmosferico e del territorio. La Pianura Padana, viene ricordato, è una delle aree più inquinate del mondo: una situazione insostenibile, sia per le ricadute sanitarie, sia per l’influenza che, in una zona come quella parmense, può avere sull’industria agroalimentare.
In questo senso, per Pizzarotti e i suoi colleghi di movimento sarebbe inammissibile aggiungere un’ulteriore canna fumaria nel panorama. Ne deriva un secco no all’inceneritore e una politica volta al riciclo totale dei rifiuti. Obiettivo da raggiungere gradualmente, attraverso un insieme di iniziative, fra le quali:
- Costruzione di un centro di compostaggio;
- Raccolta differenziata porta a porta, con tariffa puntuale ed eliminazione dei cassonetti in 6 mesi;
- Raccolta differenziata porta a porta anche per i commercianti;
- Accordi con la grande distribuzione per ottenere una riduzione del packaging;
- Obbligo di vendita di prodotti alla spina per i supermercati e servizio di vuoto a rendere incentivato economicamente;
Inoltre, Pizzarotti spinge molto sul risultato referendario dell’anno scorso: il Comune dovrebbe impegnarsi non solo a ripristinare la gestione pubblica del servizio idrico, ma a promuovere il consumo dell’acqua dell’acquedotto in alternativa a quella in bottiglia. Saranno, dunque, realizzate delle fontane che distribuiranno acqua sia liscia, sia gassata. Il comune di Parma si batterà, infine, affinché la celebre “quota per la valorizzazione del capitale investito” che va a ingrossare la bolletta dell’acqua e che è stata abolita sulla carta dal referendum venga effettivamente eliminata.
Pizzarotti si è impegnato anche sul fronte dell’agricoltura, assicurando che vigilerà contro la possibilità che vengano effettuate sul suo territorio delle coltivazioni OGM. Inoltre, intende favorire lo sviluppo dei GAS (Gruppo di aquisto solidale) e del mercato agricolo a km 0.
Per quanto riguarda il capitolo energia, il programma di Pizzarotti prevede soluzioni davvero radicali. Semplificando un progetto molto ambizioso e complesso, l’idea sarebbe quella di seguire il modello della cittadina tedesca di Schönau im Schwarzwald. In pratica, tramite forme di azionariato diffuso, i cittadini dovrebbero riappropriarsi delle rete energetica della città. A questo passo dovrebbe accompagnarsi tutta una serie di iniziative volte ad aumentare la quantità di energia prodotta dalle rinnovabili: pannelli fotovoltaici verrebbero installati un po’ su tutti i locali pubblici, i parcheggi pubblici (dove farebbero ombra alle auto) e in varie altre situazioni individuate nel progetto. Si dovrebbe valutare anche l’ipotesi di iniziare a ripavimentare, laddove fosse necessario farlo, i marciapiedi ad alta frequentazione con sistemi Pavegen (che producono energia grazie al fatto di essere calpestati). Infine, si dovrebbe innovare anche la rete dei vari quartieri secondo le regole della Smart Grid.
L’obiettivo è semplice e sarà ormai chiaro: l’autosufficienza energetica della città.
E i provvedimenti previsti non si fermano qui: dall’edilizia sostenibile al problema dell’efficienza energetica, passando per lo sviluppo del trasporto pubblico (basato su filobus) quasi tutti i temi ambientali sembrano essere toccati dal programma di Pizzarotti. Va anche detto che leggendo il programma, anche alla voce bilancio, non è ben chiaro come tutto quest’insieme di iniziative dovrebbe essere finanziato. Certo il Movimento 5 Stelle prevede di recuperare ingenti somme attraverso la lotta all’evasione, un’intelligente uso dell’Imu e soprattutto la riduzione degli sprechi di denaro pubblico per consulenze e appalti inutili.
Ma la vera risposta è, forse, che tutto il programma resta una linea guida, il punto di partenza di un lavoro che dovrà essere fatto giorno dopo giorno. E finalmente potremo vedere se, accanto alla realizzazione di progetti tanto importanti, il Movimento di Grillo saprà dimostrare anche intelligenza e sapienza politica. Il primo ostacolo sarà la questione dell’inceneritore e non ci sarà da attendere molto per vedere quali decisioni prenderà Pizzarotti.
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