Udite udite, il grande giorno è arrivato: la patata bollente ora passerà di mano. Sincronizzate gli orologi. L’ora x scatta alle 16. Il luogo: Palazzo Chigi. Protagonisti: Il premier Mario Monti da una parte del tavolo, dall’altra i segretari di Cgil, Cisl, Uil. Oggetto dell’incontro? Beh per aver risposta di questo mi è bastato fare un giro dalle parti di Via Veneto, esattamente al numero 56. Lì c’è il ministero del Lavoro e il mormorio che si percepisce è quasi assordante.
“Oggi – mi racconta un amico – vedrai che colpo da maestro. Monti, anzi, l’astuto Monti, metterà in difficoltà i sindacati”. Poi si ferma, un respiro profondo, e via ai dettagli. Praticamente il presidente del Consiglio oggi si accomoderà a quel tavolo. Prenderà la parola e farà un discorso sulla “responsabilità” ai sindacati. In altre parole, sempre secondo quello che mi hanno raccontato, Monti dovrebbe dire a Cgil, Cisl e Uil che tutto quello che il governo poteva fare per risollevare le sorti dell’Italia, per aiutare le imprese, per cercare di attenuare i risvolti di una crisi economica che sembra solo dare qualche flebile segnale di miglioramento, lo ha fatto. Ora è il loro turno. Ora sono le sigle sindacali a dover dare dimostrazione di “responsabilità” iniziando a fare serie proposte per far crescere l’Italia.
Concertazione? Macché. Oggi Monti non userà quella parola. Non tornerà di certo a definirla come “l’origine di tutti i mali” come fece qualche tempo fa, ma, di sicuro oggi non è più tempo di concertare. Ora saranno i sindacati a dover mettersi in gioco e chissà, magari arriveranno ad accettare che si inizi a lavorare un po’ di più a parità di salario. Questo almeno è quanto mi raccontano dal ministero del Lavoro. Ora resta solo da capire se questa è la linea che vorrebbe adottare la “pasionaria” Fornero oppure se tutto il governo è compatto nel caricare un po’ di “responsabilità” sulle spalle della Triplice.
Commenti
Posta un commento