I "politici" dissero no? Forse il titolo di questo articolo è giusto (http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2012/5-settembre-2012/quando-politici-dissero-no-piano-trasparenza-rimasto-meta-2111693212246.shtml), visto che noi del Movimento 5 Stelle Emilia Romagna ci consideriamo diversi e avevamo detto SI. In effetti all'interno del pezzo si fa notare che i "grillini già pubblicavano tutto on-line da tempo". Ma questo è lo stesso giornale che allora preferì non "denunciare" la mancata trasparenza dei gruppi, che a precisa richiesta non consegnarono o pubblicarono le carte dei propri bilanci (trincerandosi dietro delle scuse), ma fare un bel paginone con intervista a Richetti che "prometteva" che in futuro avrebbero fatto... chissà cosa. Quel "chissà cosa" è un nuovo sito in cui ci sono varie pagine di numeri che, prima, erano segreti. Messo on line un paio di mesi dopo.
Il giorno in cui si pubblicò il nuovo sito, pomposamente definito della "trasparenza" in cartella stampa fummo l'unica voce dissonante, in mezzo ad un coro di applausi bipartisan. Ecco il nostro comunicato di allora:
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Per noi l'inaugurazione del nuovo sito dell'Assemblea regionale è il primo passetto in direzione della trasparenza che invochiamo da quando siamo entrati in Regione. Non dimentichiamo che siamo stati i primi a batterci in questo senso, e noi - sul nostro sito - dettagliamo le nostre spese sin dall'anno scorso. Le nostre insistenze e la pressione della pubblica opinione evidentemente sono servite.
Ringraziamo il Presidente Matteo Richetti per la sua attenzione al tema, tuttavia rimangono gravi carenze nella produzione dei dati in merito alla pubblicazione degli stipendi dei consiglieri ed al bilancio dei gruppi politici.
1. I numeri prodotti dai gruppi assembleari sono "sacchi vuoti". Valutarne il merito ed un utilizzo coscienzioso rimane cosa impossibile ed ancora oscura per media e cittadini. Sul nostro sito della trasparenza, al bilancio 2010 si trova un esempio di come si possa rendicontare cifra per cifra un bilancio. Il tema deve essere qualitativo e non quantitativo.
2. La classificazione delle voci è stata modificata all'ultimo minuto, e sono inoltre state emanate nuove indicazioni per collocare le spese nelle relative voci. Di conseguenza, tutte le forze politiche hanno dovuto e potuto cambiare forma alla redazione del bilancio, in funzione della rendicontazione alla stampa di queste macrovoci.
3. Invece di anticipare la presentazione del bilancio di quasi due mesi, così com'è stato fatto (la norma regionale prevede il 31 marzo), sarebbe stato più semplice e senza alcuna modificazione delle voci, pubblicare il già depositato bilancio 2010. Perché non è stato fatto?
4. Mancano i nomi dei consulenti e dei collaboratori con le relative competenze, scopi, compensi e curricula. Determinanti per capire l'eventuale presenza di clientele legate alla raccolta di preferenze, che prefigurerebbe il reato di voto di scambio.
5. Manca il dettaglio delle iniziative pubbliche del gruppo e dei relativi scopi amministrativo-istituzionali (iniziative di diverso carattere costituirebbero reati, assimilabili al finanziamento illecito al partito).
6. Manca una rendicontazione puntuale della cifra pagata ai consiglieri per quanto concerne il rimborso dello spostamento casa - Regione, che spesso alza l'indennità di migliaia di euro (ancora non si può parlare di un effettivo rimborso sulla scia di quelli aziendali).
Comprendiamo che, dopo anni di Regione-bunker, anche il minimo abbozzo di iniziative come questa possa risultare particolarmente innovativa, nonostante in un Paese normale sarebbero all'ordine del giorno. Detto questo associarvi la parola 'trasparenza' ci sembra eccessivo.
ANDREA DEFRANCESCHI - GIOVANNI FAVIA
Gruppo Assembleare Movimento 5 stelle-Beppegrillo.it
Emilia-Romagna
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La differenza c'è, e si vede.
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