Come solito, all'italiana. Tutti Batman. Tutti Fiorito. Tutti Zambetti. Il premier più centralista della storia della Repubblica non ha perso occasione per sfruttare lo scandalo delle Regioni, Lazio in testa, per assestare il colpo definitivo al federalismo e all'autonomia locale. Naturalmente si finisce per buttare il bambino con l'acqua sporca. L'autodeterminazione dei popoli è sancita dall'Onu e dai Trattati europei e non bastano certo le inchieste di questi giorni per fare retromarcia rispetto a un processo in atto in tutto il mondo e che ha portato alla devolution in Scozia e al referendum sull'indipendenza del Québec dal Canada. Vanno puniti i responsabili, modificate le regole, commissariati gli enti locali spendaccioni (per non dire di peggio) ma perché attaccare l'autonomia? Perché riportare a Roma alcuni poteri delle Regioni? La capitale, il Parlamento, il governo e i ministeri sono forse meglio degli enti territoriali? Perché il governo non taglia i previlegi anche di deputati e senatori? La macchina burocratica italiana è un fardello che penalizza la crescita economica e lo sviluppo del Paese, e ora si vorrebbe accentrare tutto sotto er Cupolone. Ma non scherziamo. La soluzione di Monti e dei tecnici, appoggiati dal defunto Pdl e dal riottoso Pd, è il centralismo. Proprio mentre in tutte le capitali del Vecchio Continente si parla addirittura di Euroregioni. Perché non cancelliamo i sindaci e rimettiamo i podestà? E perché non diamo i poteri dei Governatori ai prefetti? Così sarebbe completata l'opera...
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