Con I Miei Vent’anni Helga Schneider propone un libro totalmente
autobiografico, senza mediazioni, ideale seguito del romanzo il Rogo di
Berlino. Dopo la guerra ed essere stata bambina sotto i bombardamenti,
Helga vive un nuovo dramma. La sua famiglia di origine, nella quale
domina una orribile (per carattere) matrigna, un padre asservito ai
voleri della donna e un fratello minore che si adegua al trend
familiare, è ormai un luogo invivibile. Il nucleo "malato" le
impedisce persino di fare visita all’amata nonna. Helga si rifugia in
Austria dove vive varie vicissitudini. E’ quasi più importante come la
Schneider racconta i fatti dei fatti in sé. Il suo stile secco,
avvincente, senza fronzoli rende la lettura un’esperienza bellissima.
Helga vivrà l’amore vero con un ragazzo francese: ma il "mammismo" del
quale è affetto il giovane renderà la relazione invivibile. Un po’
meglio andranno le cose con un amico omosessuale, schiavo anche questo
di una figura femminile (la zia). In questo dopoguerra Helga si
dimostra in grado di sopravvivere, con lavori da cameriera che le
consentiranno di recitare anche a teatro, dove non viene pagata. La
passione della recitazione non viene coltivata a fondo, forse perché
la Schneider
preferisce fare la scrittrice. La giovane donna allora inizia la
stesura delle sue autobiografie dopo l’acquisto a rate di una macchina
per scrivere. All’interno del lungo racconto, che si conclude
bruscamente, si stagliano descrizioni accurate di figure di passaggio
essenziali e di un piccolo volatile che diventa l’amico inseparabile
di Helga. In tutto ciò ci sarà spazio ancora per l’amore, forse non
ancora quello definitivo , mentre la meta finale di Helga resta
l’Italia, paese nel quale trovare conforto per i suoi tormenti. Ad
ogni modo la Schneider si rivela una vincente, perché donna capace di
combattere per ottenere indipendenza e riscatto.
Romolo Ricapito
fonte http://blog.libero.it/romoloricapito/12029309.html
via Cult of Soup http://provetecnichevarie.wordpress.com/2013/04/09/i-miei-20-anni-helga-schneider-rivive-la-sua-giovinezza-e-racconta-il-suo-riscatto/
Commenti
Posta un commento