“La discrepanza è piuttosto notevole”, ha dichiarato Randolf Pohl presso l’American Physical Society e si chiede se sia frutto di un errore di misurazione o sia dovuto a qualcosa che porterà ad una nuova fisica. Anni di misurazioni hanno fornito il valore di 0.8768 femtometri di raggio, della particella positiva che è il mattone fondamentale di tutto. Nel 2009 un nuovo metodo di misura ha invece dato il risultato di 0,84087 femtometri, con una differenza del 4%.
I metodi usati sono due, col primo si sparano elettroni contro i protoni, per misurare come i primi vengano deviati, l’alternativa è cercare di far muovere l’elettrone che gira attorno ai protoni nel nucleo, verso diversi livelli detti orbitali. La quantità di energia necessaria a far saltare l’elettrone da orbitale a orbitale, indica ai fisici quanta forza d’attrazione abbia il protone e quindi la sua dimensione. Pohl e colleghi hanno usato dei muoni, che sono 200 volte più pesanti dell’elettrone e quindi orbitano più vicino al protone di 200 volte e questo permette una misura più precisa.
viaLa dimensione del protone resta un mistero – ALTRO GIORNALE.
via Cult of Soup http://provetecnichevarie.wordpress.com/2013/05/13/la-dimensione-del-protone-resta-un-mistero/
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