È venuto alla luce non nel suo mare dei tropici ma nella prigione d'acqua dell'Acquario di Genova. Qui è nato il 10 settembre un tenero cucciolo di lamantino. Vivace e curioso, il piccolo ha iniziato ad esplorare il mondo che lo circonda, forse inconsapevole del fatto che sia completamente diverso dal suo habitat naturale.
È la prima volta che in Italia nasce un cucciolo di lamantino in cattività. Un tempo i lamantini venivano cacciati per ricavarne olio o per le carni, ma oggi si tratta di una specie protetta perché a rischio estinzione. Anche se pare che essi non abbiano alcun predatore nel mondo animale, la loro esistenza è sempre più a rischio a causa della pressione umana, che sta modificando sempre di più l'habitat naturale di queste creature, costrette a vivere nelle sole zone paludose costiere.
Una bella notizia? Certo, come quella di ogni nuova vita ma dietro agli annunci di tutela della biodiversità c'è un grande business che ruota attorno alla mercificazione delle creature marine.
Il lamantino è l'ultimo nato dell'acquario. Nella struttura di Genova, da poco sono venuti alla luce (artificiale!) anche un delfino e uno squalo zebra.
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Madrina del lamantino è la presidente del WWF Italia Daniela Bianchi, che ha detto:
“Qualcuno si potrebbe ancora domandare perché il presidente del WWF Italia sia qui oggi a celebrare questo momento e questo battesimo. Io riconosco all’Acquario di Genova e a tutto lo staff una straordinaria serietà, un percorso fantastico orientato alla formazione ed alla divulgazione di quella che è la cultura del mare, attraverso una rete che collega l’acquario di Genova a tutto il mondo. Sappiamo tutti quello che sta accadendo ai nostri mari: l’ultimo rapporto pubblicato due settimane fa ci parla della perdita del 50% degli habitat più preziosi, come le praterie di posidonia o le barriere coralline. Attraverso momenti come questo io credo che si possa raggiungere quel risultato di informazione e di educazione, a cominciare dai cittadini più piccoli”.
Ma si può davvero parlare di conservazione o informazione, quando ci sono di mezzo animali costretti a vivere in un ambiente artificiale, che a ben vedere ha poco di diverso da uno zoo?
Siamo sicuri che strutture con finalità di lucro siano davvero la migliore soluzione per salvaguardare la biodiversità? La vita di queste animali è legata al costo di un biglietto?
Francesca Mancuso
Foto: Acquario di Genova
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DELFINARIO DI RIMINI, FINALMENTE CHIUSO DAVVERO GRAZIE AL DECRETO MINISTERIALE
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