Ricevere un compenso per andare al lavoro in bici. Seguendo l'esempio francese anche Milano punta ad incentivare la mobilità dolce. Il comune sta infatti lavorando a un progetto per partecipare al bando di incentivi annunciato dal governo.
Chi sceglierà le due ruote a pedali lasciando a casa l'auto potrà ricevere qualche decina di centesimi per ogni chilometro percorso. Un incentivo economico che potrebbe convincere anche gli irriducibili dell'auto, quelli che proprio non ce la fanno a non usare la macchina per recarsi in ufficio.
Anche se a Milano i ciclisti non sono pochi, questa soluzione potrebbe dare un'ulteriore spinta al settore. La cifra pagata a km è ancora da stabilire ma in Francia è di 25 centesimi.
“Ne abbiamo già discusso con il Mobility manager del Politecnico. Appena il governo pubblicherà il bando parteciperemo con questo progetto per avere gli incentivi” ha detto l'assessore alla Mobilità e Ambiente, Pierfrancesco Maran.
E su Facebook scrive: “A breve uscirà il bando del governo per i progetti sulla mobilità sostenibile casa / lavoro. Questo è il tema con cui vogliamo partecipare”.
Intanto, da lunedì 8 febbraio a Milano sono state sospese le misure antismog d'emergenza visto che le centraline dell'Arpa hanno segnalato la permanenza dei valori medi di PM10 al di sotto della soglia dei 50 microgrammi per metro cubo per tre giorni consecutivi. Potranno tornare a circolare veicoli diesel Euro 3 senza filtro anti-particolato mentre per i riscaldamenti si potrà riportare da 19 a 20 gradi la temperatura dell’aria degli edifici.
Ma Milano non sarà la prima città italiana a inaugurare questo sistema. A Massarosa, in Toscana, in autunno è partito un progetto analogo che in via sperimentale prevede un rimborso fino a 50 euro al mese per un massimo di 600 euro l’anno per chi usa la bici per andare al lavoro, sia nel proprio comune che in quelli limitrofi.
Francesca Mancuso
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A MASSAROSA CHI VA A LAVORO IN BICI VIENE RIMBORSATO CON 25 CENTESIMI PER OGNI CHILOMETRO
PAGATI PER ANDARE IN BICI AL LAVORO ANCHE IN ITALIA, PROPRIO COME IN FRANCIA (PETIZIONE)
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