La violenza, l’odio, una ostentata onnipotenza: tutto riversato sui volti e sui corpi di chi poi tutta quella forza per reagire non ce l’aveva. Sono i corpi bruciati dall’acido soprattutto di donne e di bambini iraniani, ritratti dal fotografo Asghar Khamseh, anche lui iraniano, che con la sua serie “Fire of Hatred” (fuoco dell’odio) si è meritato il titolo di miglior fotografo dell’anno ai Sony World Photography Awards e il premio più prestigioso, l’Iris d’Or.
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