di Nadia Vitali
Due ricercatori lanciano l’allarme contro i devastanti effetti delle misure di contenimento messe in atto dai Governi di diverse nazioni, in un libro che fa già discutere.
Tagli drastici ed improvvisi alla spesa pubblica, avanzata della privatizzazione nel settore della sanità, riduzione dell’assistenza pubblica: sono elementi con cui una parte sempre più ampia del mondo occidentale ha imparato a familiarizzare negli ultimi anni, a partire da quando la “Grande recessione” ha riscritto in negativo le sorti dei Paesi industrializzati di Europa ed America. Politiche volte al risparmio e al contenimento, intervenute per arginare una crisi economica che si annunciò fin dai suoi esordi come grave e profonda, che, tuttavia, stanno portando ad un nuovo devastante effetto: quello di peggiorare la salute collettiva e, di conseguenza, di aumentare in maniera crescente il divario tra le diverse classi sociali. Quella che può sembrare una banale ed ordinaria riflessione, in verità, diventa sempre più oggetto di analisi e attenzione da parte di studi scientifici che confermano come crisi ed austerità stiano incidendo drammaticamente sui bisogni dei singoli individui, sulle loro esistenze, sul loro futuro.
viaDi austerità ci si ammala – ALTRO GIORNALE.
via Cult of Soup http://provetecnichevarie.wordpress.com/2013/05/15/di-austerita-ci-si-ammala/
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