Almeno una protogalassia su cinque potrebbe contenere un buco nero. È quanto emerge da uno studio della NASA, ottenuto combinando i dati dei satelliti Chandra e Spitzer, coordinato da Nico Cappelluti, ricercatore all’INAF-Osservatorio astronomico di Bologna.di Marco MalaspinaBuco nero non si nasce, d’accordo. Ma nemmeno lo si dovrebbe diventare così, dall’oggi al domani. Essendo l’ultima tappa possibile nell’evoluzione d’una stella massiccia, vien da pensare che sia necessario un lungo intervallo di tempo, per raggiungere la piena maturazione. E dunque che i buchi neri abbiano fatto la loro comparsa relativamente tardi, nella storia del cosmo. Ma da un’analisi della radiazione di fondo in banda infrarossa e in banda X emergono sorprese: quanto meno nella porzione di cielo osservata, la presenza di buchi neri era già rilevante anche fra le primissime stelle dell’universo. Al punto che addirittura una sorgente di raggi infrarossi su cinque, fra quelle risalenti all’universo primordiale, risulterebbe essere un buco nero.
viaMoltissimi i buchi neri fra le prime stelle – ALTRO GIORNALE.
via Cult of Soup http://provetecnichevarie.wordpress.com/2013/06/10/moltissimi-i-buchi-neri-fra-le-prime-stelle/
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