Spesso un mistero può annidarsi anche tra le pagine di un dizionario. Tempo fa, scrissi un raccontino assai inquietante nel quale un ragazzino ammalato, dovendo affrontare una lunga convalescenza a letto, veniva coinvolto in un gioco dalla sorellina. Il gioco consisteva nel dover indovinare quali fossero, in una pagina di un dizionario aperta a caso, le parole che precedevano e seguivano quella pronunciata dalla bimba. Lei, la fantasiosa bimbetta, sosteneva che chi le avesse azzeccate si sarebbe trasformato in un “Krull”, ossia in un mostro (per l’appunto, il racconto si intitolava “il Krull del vocabolario”). Per niente intenzionato a tediarvi con lo sviluppo della storia, questa mi è tornata in mente quando, durante la stesura del mio ultimo romanzo, ho indagato sul significato della parola “coincidenza”. Dovendo dire cos’è una coincidenza, potremmo concordare nel definirla come una serie di fatti che il caso rende concomitanti in forma singolare. Un banale esempio può essere questo: stiamo per telefonare a qualcuno e, nel momento esatto in cui il dito compone il numero sul telefonino, questo squilla e, dall’altro capo della linea, c’è proprio la persona che stavamo per contattare. Però, quel raccontino pauroso di cui vi ho fatto cenno mi ha spinto a sfogliare una serie di vocabolari della lingua italiana, per schiarirmi bene le idee su cosa fosse una coincidenza. Ovviamente, non mi sarei aspettato di imbattermi in un maleficio come quello che ispirò il mio Krull. Invece… Prestatemi orecchio. Dal dizionario Hoepli leggo che una coincidenza è un “…avvenimento fortuito più o meno simultaneo di due o più fatti”. Nulla di nuovo rispetto a quanto già sapevo (anche nel mio racconto horror, tuttavia, al primo tentativo il malconcio fratellino non imbroccava le parole giuste). La Treccani, sul punto, appare nettamente categorica. Coincidenza è “…l’accadere simultaneo, il coincidere”. Anche qui, niente Krull… Un’indagine più approfondita mi ha portato a ricercare il significato del termine coincidenza nel dizionario della lingua italiana Sabatini – Coletti. (via UN “MOSTRO” NASCOSTO NEL VOCABOLARIO… - ALTRO GIORNALE)
via Nirvan (Ananda) http://ramananda2.tumblr.com/post/68975217269
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