L'allarme maltempo nel nord e centro Italia non dà tregua tra esondazioni di corsi d'acqua e smottamenti, frane e allagamenti, strade interrotte e paesi isolati. Una forte perturbazione flagella da ore proprio e soprattutto la Liguria, ma secondo la Protezione Civile piogge e forti venti si sposteranno presto verso il Meridione e le isole.
Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ha chiesto lo stato di emergenza per le regioni colpite. In Emilia Romagna, a Bastiglia, vicino Modena, sono in corso le ricerche di un uomo disperso nelle acque di un canale, mentre sono state una cinquantina le persone tratte in salvo ieri dall'elicottero dei vigili del fuoco del nucleo di Bologna.
LIGURIA. Le località più interessate dai movimenti franosi sono quelle di Sanremo, Montalto Ligure, Carpasio, Castelvittorio, Pigna e Montegrazie. Le operazioni interessano anche la città di Genova e la provincia di Savona. 110 gli interventi compiuti dall'inizio dell'emergenza, in particolare nei comuni di Albenga, Vezzi Portio e Finale Ligure.
TOSCANA. In Versilia serre allagate, oliveti franati, terreni completamente sommersi, canali e corsi d'acqua esondati e pesanti disagi per l'agricoltura e l'orticoltura. I vigili del fuoco sono così impegnati in alcuni comuni della provincia di Lucca e a Viareggio, a Massarosa, a Camaiore, a Pietrasanta e a Serravezza con 100 interventi effettuati. E poi i vigili sono presenti anche nella provincia di Pisa con 35 interventi finora per allagamenti e alberi pericolanti. La ciliegina sulla torta, se si considera che la Toscana è una regione dove 280 comuni, pari al 98% del totale, è a rischio frane e alluvioni e dove 10 dei 7 capoluoghi - Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia - hanno addirittura il 100% dei comuni a rischio.
FIUME PO. Secondo i dati di Coldiretti, il Po sarebbe salito di due metri in 24 ore "per effetto delle intense precipitazioni". Il monitoraggio è stato effettuato a Pontelagoscuro ieri sera 19 gennaio.
Il bollettino riporta intere aziende finite sott'acqua, coltivazioni di frutta e verdura distrutte, piante di olivo travolte dalle frane. Siamo di fronte – affermano da Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici ma anche a un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato del 15% le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento.
Germana Carillo
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