Embolia polmonare. Il rischio aumenta se si sta tanto, troppo tempo seduti davanti alla TV. A lanciare l'allarme è stato un nuovo studio giapponese, reso noto ieri durante il congresso della Società europea di cardiologia (Esc), in corso a Londra.
L'embolia polmonare è provocata da un'ostruzione delle arterie polmonari a causa di coaguli di sangue che di solito si formano nei vasi delle gambe. E la vita sedentaria è un fattore di rischio da non sottovalutare. In particolar modo, è stata la TV ad essere messa sul banco degli imputati considerando che chi la guarda passa ore in posizione distesa o seduta.
Lo studio, portato avanti da Toru Shirakawa del dipartimento di Medicina Sociale dell’università di Osaka, ha considerato un elevato numero di persone e ha cercato di mostrare la relazione tra il prolungato uso della TV e il rischio di mortalità per embolia polmonare tra gli uomini e le donne giapponesi di mezza età.
In totale i partecipanti sono stati 86.024 di cui 36.007 uomini e 50.017 donne, di età compresa tra 40 e 79 anni. Essi hanno completato un questionario in cui hanno fornito informazioni sul tempo trascorso a guardare la TV ogni giorno tra il 1988 e il 1990. Inoltre, il loro stato di salute è stato seguito per una durata media di 18,4 anni.
Dai risultati è emerso che trascorrere 5 ore (o più) al giorno davanti alla televisione comporta il raddoppio del rischio di embolia polmonare fatale rispetto a chi invece si piazza davanti al piccolo schermo per meno di 2 ore e mezzo al giorno.
I ricercatori hanno tenuto conto anche di altri indicatori come età, sesso, eventuale ipertensione, diabete mellito, fumo, alcol, indice di massa corporea e sport.
I consiglii sono sempre gli stessi: buon senso e moderazione. E sicuramente qualche minuto al giorno dedicato a fare una passeggiata all'aria aperta.
Francesca Mancuso
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