Beppe Grillo censura "I segreti della casta" e sponsorizza raduni neonazisti
Spero che qualcuno capace e competente faccia un lavoro minimo di selezione dei blog collegati all'aggregatore, per non mettere ulteriormente in difficoltà Grillo, che da quando è emerso il suo successo elettorale, viene costantemente spulciato e attaccato su tutto (anche se questo è un aspetto insopprimibile della democrazia e della libertà di stampa: chiunque inizi a conquistare una massa considerevole di consenso viene passato sotto la lente di ingrandimento dei mass-media e dell'opinione pubblica). Da parte mia ripubblico il post scritto all'indomani della mia cancellazione dall'aggregatore tzetze, gestito dalla Casaleggio Associati, sperando in un loro ripensamento.
Sono sempre stato affascinato dalla forza critica di Beppe Grillo e dall'attivismo politico del movimento 5 stelle, e forse proprio per questo sono incavolato più del solito con loro.
Insomma è possibile mai che si possano denunciare le malefatte di tutti i partiti e i politici italiani e mondiali, ma non si possa nemmeno accennare una critica se la questione invece riguarda un personaggio politico e istituzionale del Movimento 5 stelle?
Ho deciso di parlarne perchè mi sembrava corretto non fare distinzioni preferenziali per un politico o un altro, malgrado la mia stima per l'impegno anche dello stesso Boilè.
Mi è dispiaciuto molto di questo comportamento, ho chiesto spiegazioni sia a beppe grillo sia ai gestori dell'aggregatore di notizie, cioè la Casaleggio Associati, ma non avendo ricevuto alcuna risposta non ho potuto far altro che invitarli a non percorrere i medesimi atteggiamenti autoritari e di censura dei partiti politici tradizionali.
Purtroppo, se queste sono le premesse, ho paura purtroppo che rischiano di finire come altre storie simili che ho conosciuto negli ultimi anni.
Mi ricordo ancora quando i primi leghisti sbarcarono alla Camera dei deputati ed erano veramente gente di popolo catapultati in un altro mondo. Così come ricordo l'orgoglio dei deputati di Rifondazione Comunista che versavano l'80% del loro stipendio parlamentare al partito, perchè lo Statuto imponeva loro di guadagnare soltanto il salario medio dell'operaio metalmeccanico.
Poi sappiamo tutti che fine hanno fatto e lo spettacolo osceno di queste settimane tra i gioielli nascosti, i fondi neri in Tanzania e i milioni di euro in tasca al Trota, non fanno che confermare il mio scetticismo sulla capacità di resistenza alla corruzione che ti avvolge quando entri nei palazzi del potere.
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