Stop ai test cosmetici sugli animali: 350 mila firme a Bruxelles
Le 350 mila firme raccolte dalla petizione Cruelty Free 2013 per lo stop ai crudelissimi test cosmetici sugli animali sono state consegnate a John Dalli, Commissario Europeo per la Salute e la Politica dei Consumatori. Il 21 giugno, in occasione della consegna, la Lush, casa produttrice di cosmetici 100% animal free ed ecoresponsabili, ha organizzato una performance pacifica in costume: 27 attivisti di 27 paesi europei in costume da coniglio per ricordare all’Europa quanto previsto dalla Cosmetics Directive, ovvero l’entrata in vigore della messa al bando dei cosmetici testati su animali nel corso del prossimo anno.
Diverse industrie produttrici hanno richiesto lo slittamento dell’applicazione della direttiva (derivante da una legge europea approvata già nel lontano 1993) di altri dieci anni e la risposta degli attivisti europei non si è fatta attendere: in svariate forme hanno ribadito negli ultimi mesi la richiesta di rigore e coerenza da parte della Commissione Europea.
L’iniziativa lanciata da Lush “Lotta dura ai test su gli animali” (Fighting Animal Testing) rappresenta al momento la più vasta campagna contro i test sugli animali nell’industria cosmetica in area europea. Denis Cumella, Lush Country Manager per l’Italia, ha dichiarato:
Dopo la performance shock che ha riprodotto su una cavia umana i più comuni test sugli animali, avvenuta sia a Londra che a Roma Lush prosegue il suo impegno nella campagna “Lotta dura ai test sugli animali” tenendo fede al suo slogan con sempre nuove e diverse iniziative pacifiche.
In seguito alla performance pacifica e alla consegna delle firme della petizione Cruelty Free 2013, organizzata in collaborazione con la Humane Society International, la Lush, catena presente anche in Italia con 32 punti vendita, ribadisce quindi la sua volontà di vigilare sull’attuazione della direttiva tenendo desta l’attenzione dei media e della popolazione con iniziative che continueranno fino all’entrata in vigore, come previsto, della messa al bando dei test nell’Unione Europea. Alle nuove iniziative non mancherà di certo il sostegno delle grandi e piccole associazioni animaliste del vecchio continente.
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