da www.sardegnaoggi.it
CAGLIARI - Stamane al T-hotel si è tenuta una dimostrazione del processo, con la messa in moto del reattore del sistema P2P. Attraverso questo processo i rifiuti di plastica possono essere trasformati direttamente in carburante. La plastica, che può essere inserita nel reattore senza essere pulita o sterilizzata, quindi direttamente dopo la raccolta, viene trasformata in olio sintetico che, dopo la raffinazione dà origine a gasolio, benzina, kerosene e olio pesante.
Il sistema di trattamento per i rifiuti solidi urbani, unico al mondo per tecnologia, è un impianto che consente di trattare qualsiasi tipo di rifiuto e produrre carburanti e gas con costi di gestione molto bassi e soprattutto con emissioni zero. L’impianto comprende il sistema autoclave, per il trattamento degli RSU e il sistema P2P, per la trasformazione delle plastiche in carburanti e biogas. I due sistemi sono autonomi e integrabili, ma i costi di installazione, dai 7 ai 25 milioni di euro ne fanno una tecnologia dedicata alle imprese con alto fabbisogno energetico, che potrebbero ricavare giornalmente 25 mila litri di olio combustibile.
Molto soddisfatti del risultato ottenuto l’ingegnere indiano T. R. Rao che sostiene la possibilità, nel lungo periodo, di sostituire completamente la produzione di energia da nucleare e da prodotti petroliferi con la produzione di energia attraverso lo smaltimento dei rifiuti. Altrettanto soddisfatta Alessandra Zedda, assessore all’industria della Regione Sardegna che si impegna affinchè “la Regione collabori con i consorzi industriali e faccia da mediatore con gli imprenditori interessati”.
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