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Rigor Montis, una sera di dicembre, che lascia il Quirinale dopo le dimissioni, in una macchina blu, con lo sguardo arrogante dietro agli occhiali che buca il finestrino, è l'immagine dello sfascio. Gli italiani lo dimenticheranno in fretta, ma le macerie economiche e istituzionali gli sopravviveranno. L'uomo ha di sé una grande opinione separata completamente dai fatti, persino Tremorti ha fatto meglio di lui. Ha dichiarato, l'ex assistente di Pomicino, che ha vissuto un periodo "affascinante". Un periodo in cui il Frankenstein creato da Napolitano e dalla BCE ha quasi disintegrato economicamente il Paese, annullato le già scarse opposizioni, prevaricato la magistratura come a Taranto, fatto carta straccia della Costituzione dimettendosi senza la sfiducia delle Camere, evitato con cura ogni dialogo con i movimenti, come il No Tav, e con il M5S. Se Napolitano non sente i boom, Rigor Montis è affetto da ipoacusia bilaterale acuta. L'unico suono che percepisce è il fischietto a ultrasuoni della Merkel.
Nella notte buia del giorno dei Maya, il 21 dicembre 2012, l'Italia guarda il suo futuro con gli occhi asciutti, cerca se stessa e non si trova. Nuovi imbonitori sono all'orizzonte, nuovi salvatori della Patria che nella vita hanno sempre e soltanto salvato se stessi. Liste di persone per bene, integerrime, di figli di, di colleghi di, sono usate come foglie di fico dai soliti politicanti per coprire le loro vergogne. Nuovi Candidi si propongono, consapevolmente o meno, opportunisticamente o meno. Leaderini, volti nuovi, voci bianche, camice inamidate a supporto del Sistema.Tutti i guitti televisivi, presentatori e artisti, commentatori e esperti del Nulla, sono usciti dalle fogne, si esibiscono per lo status quo che gli ha sempre garantito ricchi guadagni e visibilità in cambio della loro opposizione di cartapesta da cani da pagliaio.
Rigor Montis ha visto i sondaggi che lo danno appena sopra Azzurro Caltagirone, ha capito che gli italiani lo detestano nonostante la campagna vergognosa a suo favore dei media, sa che rischia di affrontare una Waterloo elettorale a frizzi e pernacchie e probabilmente non si candiderà. Rimarrà di riserva per servire la Repubblica come Presidente, ma il suo destino è l'esilio in l'Europa, biglietto per Bruxelles di sola andata. Pago io il volo (low cost). Questi incapaci non sono in grado neppure di gestire le elezioni. Le firme dimezzate per le liste non sono state approvate ieri dal Senato. Poche settimane sotto la neve, durante le feste, per raccogliere, validare, certificare 100.000 firme in Italia e nel mondo. Io sono in viaggio, impegnato nel Massacro tour (clicca) nel Sud Italia in camper. Ogni tanto mi svegliano e chiedo dove sono. Scendo e trovo l'affetto della gente e file di persone fiere di firmare. E' una lotta senza esclusioni di colpi per la democrazia. Comunque vada, fuori o dentro il Parlamento, sarà un successo.
Ps: Attenti ai cani di paglia. Ripeto: attenti ai cani di paglia.
via beppegrillo.it
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