Ad oggi – una settimana dopo l’attentato alla maratona – gli avvenimenti di Boston continuano ad avere molti punti oscuri mentre emergono nuovi elementi che contraddicono le spiegazioni del mainstream. Ma è soprattutto l’incredibile sceneggiata della caccia all’uomo a far pensare a qualcosa d’altro che non ad una semplice ricerca dei colpevoli.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e Altrainformazione)
Nella peggiore tradizione cinematografica cui Hollywood ci ha abituato, abbiamo assistito nei giorni scorsi allo spettacolo di una città – Boston – completamente blindata, con il coprifuoco, da cui nessuno poteva uscire né entrare. Proprio Boston – la città da cui è partita la rivoluzione americana contro il potere dei reali d’Inghilterra, sarà un caso? – il primo germe della Land of the Free, è diventata ostaggio di CIA ed FBI, sotto legge marziale e con irruzioni violente nelle case private. 9.000 uomini – comprese le famigerate forze speciali SWAT – pesantemente armati hanno paralizzato completamente la città in una caccia all’uomo in cui i ricercati sono stati indicati aprioristicamente come colpevoli dell’atto terroristico, dando così la stura a una nuova ondata di islamofobia.
Un esperimento di legge marziale e di occupazione militare di un’intera città.
viaBoston: una prova generale? – ALTRO GIORNALE.
via Cult of Soup http://provetecnichevarie.wordpress.com/2013/04/26/boston-una-prova-generale/
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