Oltre il 90% dell’oro blu iniettato sottoterra non torna mai in superficie Un nuovo rapporto, il Water Resource Reporting and Water Footprint from Marcellus Shale Development in West Virginia and Pennsylvania, rivela gli impatti sulle risorse di acqua dolce in Pennsylvania e West Virginia delle attività di fratturazione idraulica per estrarre il gas dal Marcellus Shale, l’enorme deposito statunitense di gas da scisti, e fornisce la più recente e completa indagine sull’acqua utilizzata e sui rifiuti prodotti dal fracking nei due Stati. Evan Hansen, di Downstream Strategies, spiega che «L’utilizzo e la contaminazione delle acque sono tra gli aspetti più pressanti e controversi dello sfruttamento del gas shale e del petrolio. L’industria e i politici devono ascoltare queste informazioni per evitare l’ escalation problemi per l’acqua e per i rifiuti». Il rapporto, redatto dai ricercatori di Downstream Strategies e della San José State University sulla base di dati dell’industria del fracking e dei due Stati, rileva che i volumi di acqua e delle scorie sono un motivo di preoccupazione e che obblighi gli inadeguati di comunicazione dell’industria rendono sconosciuta la reale portata del problema. Il boom fracking ha messo sotto grande pressione le risorse idriche in tutti gli Usa. Dustin Mulvaney, dell’università di San José, sottolinea che «La nostra analisi dei dati a disposizione e l’identificazione dei dati mancanti indica che, anche con i nuovi obblighi di comunicazione, ancora non conosciamo a fondo il livello degli impatti sulle risorse idriche. Gli Stati dovrebbero richiedere agli operatori di monitorare e riferire ad ogni passo sullo stato dell’acqua e dei rifiuti, dalla costruzione del pozzo, alla fratturazione e alla fase operativa». (via Fracking, si rompe un’altra illusione: ha grossi impatti sulle falde idriche - ALTRO GIORNALE)
via Nirvan (Ananda) http://ramananda2.tumblr.com/post/67579778376
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