Ognuna si attiverà per un suo regolamento interno ogni qual volta sarà richiesto l'accesso di un animale d'affezione, escluse le Unità di terapia intensiva, Chirurgia d'urgenza, Traumatologia d'urgenza, Unità e/o stanze di isolamento, comprese quelle che ospitano i pazienti posti sotto precauzioni per contatto, Unità di terapia intensiva e semi-intensiva post- operatoria, Centri Trapianto, Centri grandi ustionati, Centri dialisi, Ostetricia e Nursery, Sale operatorie, Sale diagnostica e Interventistica invasiva, Sale con impianti radiologici, Sale mense.
Per l'accesso degli animali, il paziente o i suoi familiari dovranno fare richiesta scritta alla Direzione sanitaria della struttura ospedaliera. All'interno del documento approvato oggi sono disciplinati i criteri per la gestione del cane e del gatto all'interno delle strutture e definiti i criteri per l'accesso alle aree esterne agli edifici di ricovero e cura di pertinenza della struttura, per l'accesso alle aree comuni e per quello ai reparti di degenza.
Gabriella Meo (Sel-Verdi) e Antonio Mumolo (Pd) si sono impegnati ad incontrare le associazioni prima dell'ultimo via libera della Giunta sul documento, per ragionare su eventuali osservazioni da parte delle stesse alla delibera. Si ragionerà anche sulle linee guida per gli Interventi assistiti con gli animali (IAA) nelle strutture residenziali (case protette e case di riposo) e istituti di cura, sempre approvate dalla commissione.
Tali interventi sono finalizzati a dare una più ampia diffusione dei nuovi orientamenti clinico-terapeutici, in particolare ad agevolare il mantenimento del contatto delle persone, anziani e bambini in particolare, residenti nelle strutture, con gli animali da compagnia di loro proprietà o con animali comunque utilizzati per la pet-therapy. Secondo le linee guida, gli interventi hanno valenza terapeutica, riabilitativa, educativa e ludico-ricreativa e prevedono l'impiego di animali domestici - cane, cavallo, asino, gatto e coniglio - in grado di instaurare relazioni sociali con l'uomo.
Sono rivolti prevalentemente a persone affette da disturbi della sfera fisica, neuromotoria, mentale e psichica, dipendenti da qualunque causa, ma possono essere indirizzati anche a individui sani. Gli IAA si classificano in tre ambiti di attività: Terapia assistita (TAA); Educazione assistita (EAA) e Attività assistita (AAA).
La corretta applicazione degli IAA richiede il coinvolgimento di una equipe multidisciplinare composta, a seconda del tipo di intervento, da figure sanitarie, pedagogiche e tecniche con diversi compiti e responsabilità. Gli interventi possono essere erogati sia presso i Centri specializzati che presso altre strutture pubbliche o private che, oltre ad essere in regola con tutte le norme vigenti (amministrative, edilizie, sanitarie, ecc...), rispondono a precisi requisiti strutturali e gestionali correlati alla tipologia di intervento erogato e alla specie dell'animale impiegata.
Roberta Ragni
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