Questo tipo di filato, che può essere ricavato solamente uccidendo l'animale, affolla ancora oggi negozi e mercati di Islamabad, in Pakistan, anche se il suo commercio è illegale. Alle donne medio-orientali, infatti, piacciono molto gli scialli Shahtoosh, status symbol per le élite più ricche, che vengono realizzati da artigiani altamente qualificati del Kashmir.
Poco importa che lavorarli o indossarli sia un reato punibile, in India come in Pakistan. Il commercio internazionale dell'antilope tibetana è vietato anche ai sensi della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES), di cui il Pakistan è firmatario. Nonostante controlli e dispositivi normativi, durante i mesi invernali gli scialli marrone-beige sono indossati da uomini e donne e drappeggiano molti sari e salwar kameez ai matrimoni sontuosi e alle cene in luoghi esclusivi.
"La maggior parte dei nostri clienti sono pakistani, non stranieri. Apprezzano il vero valore di questi scialli", spiega un negoziante, che mostra con orgoglio un raro shahtoosh color bianco crema, in vendita per 4.000 dollari. I prodotti, essendo illegali, non sono esposti. Vengono tirati fuori solo per "compratori seri", che sono spesso le madri benestanti desiderose di acquistare questi scialli delicati per la dote della figlia.
Nuzhat Saadia Siddiqi, ambientalista e attivista, commenta : "il fattore di prestigio può essere elevato con lo shahtoosh, ma è un falso prestigio, che si regge sulle carcasse di animali morti. Chiunque indossa, acquista, vende o regala scialli shahtoosh dovrebbe vergognarsi ". La domanda ha già spinto l'antilope sull'orlo dell'estinzione, la cui popolazione è diminuita di oltre il 50% negli ultimi 20 anni.
Roberta Ragni
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