I risultati dell’Interstellar Boundary Explorer della NASA, pubblicati oggi su Science, sono coerenti con quelli raccolti dagli osservatori terrestri per raggi cosmici. E mostrano come i confini dell’eliosfera siano plasmati dal campo magnetico interstellare. di Marco Malaspina Com’è orientato il campo magnetico della nostra galassia? L’ago della bussola, quello che potrebbe indicarci la risposta, potrebbe essere un misterioso nastro d’energia e particelle ai confini del Sistema solare. Un nastro sottile e circolare, del quale già avevamo reso conto qui su Media INAF, la cui struttura è delineata da un’intensa emissione di atomi neutri. Individuata da IBEX – l’Interstellar Boundary Explorer della NASA – già nel 2009 catturando particelle a energie relativamente basse (nell’ordine delle centinaia di KeV), la struttura a nastro risulta ora confermata anche da osservazioni a energie dieci ordini di grandezza più elevate, nella scala dei TeV: quelle ottenute da esperimenti come Milagro, As-gamma e IceCube catturando raggi cosmici di provenienza interstellare. La direzione del campo magnetico galattico, rimasta fino a oggi sconosciuta, potrebbe essere il tassello mancante per comprendere come la forma dell’eliosfera – la gigantesca bolla che avvolge l’intero Sistema solare – sia modellata dal campo magnetico interstellare, scrivono gli autori dello studio, coordinato da Nathan Schwadron della University of New Hampshire, pubblicato oggi online su Science Express. Di conseguenza, ci aiuterebbe a capire meglio anche come l’eliosfera riesca a proteggerci dai pericolosi raggi cosmici provenienti dalla galassia. (via Là dove osa Voyager 1 - ALTRO GIORNALE)
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