L’aspirina è uno dei farmaci più utilizzati e si sta ancora valutando l’ampio spettro delle sue potenzialità in campo medico. La notizia di oggi viene dall’Ohio (Usa) dove una ricerca ha evidenziato come il principio attivo di questo farmaco sia in grado di dimezzare il rischio di cancro al colon .
Però, c’è un però! Tutto questo è valido solo per le persone che possiedono uno specifico gene. Lo studio, portato avanti da Sanford Markowitz, genetista all’università Case Western Reserve a Cleveland, ha infatti notato come l’assunzione di aspirina possa essere utile per scongiurare il rischio di cancro al colon in caso si possieda il gene che produce alti livelli dell'enzima 15-PDGH. In questo caso l’aspirina va a potenziare l’effetto di questo enzima nell’impedire la formazione di cellule cancerogene. Se il farmaco viene somministrato invece a persone che non possiedono questo gene, i risultati evidenziati non sono rilevanti.
Come fare a capire se si è possessori di questo gene? L’ha spiegato il dottor Markowitz stesso: “Basta (..) eseguire una colonscopia con biopsia per misurare la quantità di 15-PGDH nell’intestino in modo da poter capire a quali soggetti l’aspirina effettivamente produce un reale beneficio nella prevenzione contro il cancro, evitando di somministrarla a chi non ne può giovare e si esporrebbe così solo agli effetti collaterali dovuti all’uso prolungato del farmaco, come infiammazioni gastrointestinali e ulcere”.
Lo studio, che ha visto la sua pubblicazione su Science Translational Medicine, per arrivare a questa conclusione si è servito di ricerche precedenti che avevano monitorato oltre 120mila pazienti in un periodo complessivo di circa 30 anni, analizzando tra l’altro gli esami istologici di 270 persone malate di cancro al colon.
Francesca Biagioli
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