La nuova tassa sul peso appena varata è contestata duramente dal Codacons: “Si specula sull’alimentazione degli italiani”
Appena diffusa la notizia sulla stesura della nuova imposta che colpisce in maniera trasversale tutti i contribuenti italiani, sono scattate furiose polemiche del Codacons, seguito a ruota dall’Associazione dei Consumatori e dall’Adusbef, ma anche l’ABI (Associazione Obesi Italiani) ha diffuso una pesante nota di protesta. Questa nuova tassa partorita dal Ministero dell’Economia, viene calcolata sui chili delle persone fisiche, su un’aliquota di 5 euro al chilogrammo, si deduce che un cittadino che pesa 75 chili, dovrà sborsare al Fisco 375 euro l’anno, ovviamente le persone corpulente e obese sono le più penalizzate, basti pensare che una persona di 110 chili verserà la bellezza di 550 euro!
Molti si chiederanno quale sistema sarà adottato per la misurazione del peso corporeo e relativa applicazione della tassa. Ebbene, l’Agenzia delle Entrate si affiderà alle Asl, le quali saranno chiamate in causa presso le loro sedi territoriali alla misurazione del peso dei cittadini che si recheranno all’ azienda sanitaria di loro competenza. Laconico il commento dl Ministro dell’Economia, Padoan, che rende merito ad una “tassa anti-obesità e per la tutela della salute” con relativo rientro anche per le spese di ricovero dei numerosi pazienti che soffrono di patologie legate al peso. Furioso Giuliano Ferrara che nel giornale Il Foglio critica duramente il Governo Renzi e lancia una petizione contro la nuova tassa con un piatto di pasta e un coscio di pollo come logo e in un video pubblicato su Youtube, canta un rap in perizoma mentre mangia salsicce brandendo un prosciutto intero.
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