Un agnello con fattezze umane, tra cui gli occhi, il naso e la bocca, è nato in una fattoria in Russia. E la sua storia è già virale. Ha un'espressione che sembra un po' quella di un vecchio arrabbiato. Solo le orecchie e il corpo sono uguali a quelle degli altri suoi simili.
Dopo essere nata, nel villaggio di Chirka, vicino alla repubblica russa del Daghestan, la pecorella ha emesso una serie di grugniti e rumori particolari, registrati in un video che sta facendo il giro del web per la sua originalità.
L'allevatore Blasius Lavrentiev, 45 anni, racconta di aver atteso tutta la settimana che la sua pecora gravida partorisse, ma ha ricevuto un brutto colpo quando ha visto la creatura umana. Lo choc del proprietario si è trasformato presto in gioia dopo che gli è stato offerto 10 volte il prezzo normale per averla non resta che augurarsi che questo suo strano aspetto le abbia salvato la vita, evitando di finire sulle tavole come accadrà a oltre 400.000 tra capretti e agnelli - solo in Italia - macellati nelle settimane che precedono la Pasqua.
Il loro destino è segnato fin dal momento della loro nascita: le femmine vengono sistematicamente ingravidate per partorire numerose volte e quando improduttive mandate al macello; i maschi vengono allevati, alcuni utilizzati anche come riproduttori ed infine uccisi, mentre altri esemplari sono selezionati e macellati dopo pochi mesi di vita. Prelevare con forza degli esseri viventi di età così giovane, allontanandoli in questo modo dalle loro madri, è una delle pratiche più crudeli che caratterizzano l'industria alimentare.
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Come documenta il video, diffuso a pochi giorni dalla Pasqua da Essere Animali, sull'uccisione degli agnelli in uno stabilimento di macellazione italiano. Sono stati filmati cuccioli che assistono impotenti alla morte dei loro simili, storditi e sgozzati di fronte ai loro occhi. I comportamenti rudi degli addetti, che afferrano gli agnelli per le zampe e li spostano bruscamente, causano ulteriori gravi sofferenze.
Questi animali di pochi mesi di vita, considerati carne da macello e uccisi in serie, incappano anche nella brutalità e nella trascuratezza degli operatori, desensibilizzati di fronte alla routine di un lavoro per definizione violento.
"Con questo video vogliamo dare il nostro contributo alle tante iniziative, sempre più numerose, che chiedono salva la vita degli agnelli. Il nostro è un appello per fermare una strage che avviene nel nome della tradizione", conclude Essere Animali.
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Roberta Ragni
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