Stop alle 'Carresi' per maltrattamenti: le antiche corse di carri trainati da buoi non si faranno (VIDEO)
Le 'Carresi', antiche corse di carri trainati da buoi, quest'anno non si corrono. È una decisione storica, perché per la prima volta in Italia viene bloccato un evento con animali "a rischio" maltrattamenti. Trenta sono le persone finite sotto indagine, 20 i carri 'Biga' sequestrati, 49 i bovini di razza podolica, oltre a 77 cavalli, requisiti.
È accaduto in Molise, tra i paesi di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone, in provincia di Campobasso. È qui che si è celebrata fino a oggi l'anacronistica gara di velocità tra due o più carri trainati da coppie di buoi, il 30 aprile, a San Martino in Pensilis (provincia di Campobasso), in concomitanza con i festeggiamenti per il patrono del paese, san Leo (2 maggio).
"Amiamo gli animali, li curiamo moltissimo", scrivono su Facebook i "carristi", che per protestare hanno organizzato una fiaccolata, appellandosi alla parola "tradizione". Ma non si tratta di andare contro le tradizioni locali: per le Carresi sono state infrante le leggi.
L'inchiesta, iniziata ad aprile 2014 dopo un esposto-denuncia presentato dall'Enpa, si è sviluppata attraverso test, tra cui prelievi ematici sugli animali, osservazioni con videoriprese e l'ausilio di medici-veterinari dell'Asrem. L'insieme degli elementi raccolti ha permesso agli inquirenti di dimostrare che i capi impiegati sono stati "ripetutamente costretti ad attività comportanti sevizie, strazi o, comunque, fatiche insopportabili per le loro caratteristiche etologiche".
Dalle indagini è emerso l'uso di farmaci in dosi consistenti per "dopare" gli animali e migliorarne le performance, oltre all'utilizzo di verghe e punguli sugli animali (nella foto i segni sulla pelle). Con il sequestro preventivo dei carri, dei bovini e dei cavalli che entro un paio di giorni avrebbero dovuto prendere parte alle Carresi molisane, il nostro Paese taglia un traguardo storico: per la prima volta una manifestazione popolare viene bloccata per impedire che gli animali possano subire maltrattamenti. Così l'Enpa in occasione della conferenza stampa in cui sono stati presentati i dettagli del blitz.
"Quanto accaduto con le Carresi – dichiara la presidente nazionale dell'Enpa, Carla Rocchi -sia di monito per tutti coloro i quali pensano che sia ancora possibile sfruttare gli animali in nome di presunte tradizioni. Il messaggio lanciato da Campobasso è evidente: nessuno potrà e dovrà più violare la legge per alimentare una forma di presunto e malsano divertimento. Ringrazio Carabinieri e magistratura per l'efficienza e la professionalità dimostrata con questa operazione".
In attesa che le indagini facciano il loro corso, un dato certo c'è già: quest'anno le Carresi non si correranno. E speriamo sia così per sempre.
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Roberta Ragni
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