Avviso di conclusione delle indagini per 34 persone: l’ex cavaliere viene individuato come il “corruttore”: avrebbe versato più di dieci milioni di euro alle ragazze, in cambio del loro silenzio sulle serate ad Arcore. Soltanto alla giovane Karima l’ex premier avrebbe dato sette milioni. Verso l’archiviazione Ghedini e Longo.
Sette milioni a Ruby, e dieci in totale alle altre ragazze: sarebbe costato tanto il silenzio delle Olgettine a Silvio Berlusconi, secondo la procura di Milano, che oggi ha recapitato l’avviso di conclusione delle indagini all’ex cavaliere ed altre 33 persone. Era il 17 febbraio quando l’inchiesta Ruby ter, fino a quel momento sotto traccia, esplose: Olgettine perquisite e audizione del tesoriere di Silvio Berlusconi, Giuseppe Spinelli. Oggi la tranche dell’inchiesta, nata dalla trasmissione degli atti dei giudici del Tribunale dei due primi processi – quello in cui era imputato l’ex Cavaliere assolto in via definitiva dalla Cassazione e quello in cui sono stati condannati in appello Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti – è stata chiusa. Falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari i reati contestati a vario titolo. Stralciata la posizione degli legali storici dell’ex premier: gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, che erano indagati per corruzione in atti giudiziari e che adesso vanno verso l’archiviazione. Nella ricostruzione degli investigatori, l’ex cavaliere viene individuato come il“corruttore”: avrebbe versato più di dieci milioni di euro alle Olgettine, in cambio del loro silenzio sulle serate ad Arcore. Sette milioni di euro è – secondo i pm – il denaro elargito da Berlusconi a Karima el Mahroug: contanti che la ragazza ha utilizzato anche per aprire attività commerciali all’estero, come un ristorante in Messico. I pm di Milano hanno contestato all’ex compagno della marocchina, Luca Risso, l’accusa di riciclaggio sui sette milioni. Ma dalle tasche di Berlusconi non sarebbe uscito soltanto denaro per convincere le ragazze a testimoniare il falso in aula di tribunale: l’ex premier avrebbe finanziato anche l’acquisto di case, spese mediche e doni “di elevato valore economico”, come risulta dall’avviso di conclusione delle indagini.
Il procuratore aggiunto Pietro Forno e i pm Tiziana Siciliano e Luca Gaglio hanno tirato le fila del lavoro di mesi: le deposizioni di testimoni e l’analisi di documenti cartacei ed informatici sequestrati e con il deposito del 415bis mettono a disposizione degli indagati tutti gli atti raccolti. Chi vorrà potrà essere interrogato e trascorsi 20 giorni la Procura di Milano potrà chiedere il rinvio a giudizio. Quando gli inquirenti chiusero la proroga di indagine al gip le posizioni al vaglio erano 45: oltre Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari, c’erano la stessa Ruby, il suo primo avvocato Luca Giuliante, e una trentina di ragazze. Il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati ha spiegato in conferenza stampa che undici posizioni (comprese quelle degli avvocati Ghedini e Longo) sono state stralciate mentre l’avviso di conclusione delle indagini è stato alla fine inviato inviato 34 persone. Sono soprattutto le ragazze che durante il processo principale e il processo bis avevano dichiarato di essere stipendiate dall’ex presidente del Consiglio. E che hanno continuato a essere retribuite sottoponendo il leader di Forza Italia anche a una sorta di pressing. In verità il gentile ospite delle cene eleganti ad Arcore aveva cercato di smarcarsi dalle richieste inviando una amorevole lettera alle ragazze, ma tutto è stato inutile. Oltre che dispendioso. Tanto che, secondo i calcoli fatti dalla Procura di Milano, il generoso Berlusconi ha sborsato oltre 2 milioni di euro tra il 2010 e il 2014.
Somma a cui deve aggiungersi anche il piccolo tesoro che l’ex premier ha versato a Karima el Mahroug: due milioni, di certo, visto che l’ex legale della marocchina ha ammesso di averli custoditi. Per l’accusa, infatti, l’ex premier avrebbe retribuito le giovani testimoni in cambio del loro silenzio o di dichiarazioni false o reticenti. A ricevere bonifici anche l’ex consigliera regionale ed ex igienista dentale Nicole Minetti. Colei che la notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010 prese in custodia Ruby, liberata dopo una telefonata dell’allora premier, per poi affidarla a una cittadina brasiliana. Convocata in Procura Ruby si è avvalsa della facoltà di non rispondere: secondo gli investigatori è probabile che sia stata ad Arcore tra novembre e dicembre 2014. Su come abbia investito il denaro, che secondo i pm avrebbe ricevuto da Berlusconi, è stata attivata anche una rogatoria in Messico dove l’ex compagno della giovane marocchina ha alcune attività imprenditoriali. L’uomo, nel gennaio scorso si era sfogato su Facebook sostenendo che Berlusconi era un bugiardo, senza però scendere nei particolari e sembrava voler far intuire di voler raccontare qualcosa. A questo sfogo si è aggiunta l’audizione dei genitori di Risso che hanno messo nero su bianco quali fossero le possibilità economiche di Ruby: “Si comporta come una principessa”. Una persona che, a domanda precisa, solo alcune settimane fa rispondeva: “Disoccupata”.
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