Banche e Borsa chiuse. Alla fine tutti i peggiori incubi delle ultime settimane si stanno materializzando. Prima il mancato accordo, poi lo strappo con il referendum convocato per il prossimo sabato, quindi lo scenario che tutti avrebbero voluto evitare, e che ora è diventato ineludibile. Lunedì porte chiuse agli istituti di credito e controlli di capitali, ha annunciato Tsipras in un accorato discorso alla nazione in diretta Tv, dopo che il consiglio per la stabilità finanziaria greco ha raccomandato la chiusura degli istituti di credito per i prossimi 6 giorni lavorativi. “L’unica cosa di cui dobbiamo a avere paura è la paura stessa”, ha detto ha detto il premier ellenico, citando l’ex presidente usa Franklin Delano Roosevelt. Una mossa quasi obbligata, quella di Tsipras, dopo che nel pomeriggio la Banca Centrale Europea aveva deciso di mantenere invariato il tetto della linea di liquidità di Emergenza (Ela) disponibile per Atene. Dopo la massiccia corsa agli sportelli di questo weekend, l’unico modo per tenere in vita le banche elleniche sarebbe stato quello di concedere un nuovo innalzamento, scelta che invece Francoforte ha ritenuto di non potere adottare dopo la rottura dei negoziati andata in scena sabato. Così per Tsipras non è rimasta che la strada di appellarsi all’unità del popolo, contro i nemici di Bruxelles.
“Le recenti decisioni dell’Eurogruppo e della Bce hanno un solo obiettivo: cercare di soffocare le volontà del popolo greco”, ha detto in tv. “Non ci riusciranno. Accadrà il contrario: il popolo greco rimarrà fermo con ancora maggiore caparbietà” e “i tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa”. Il premier greco ha quindi provato a rilanciare in extremis la richiesta di una proroga, bocciata nel corso dell’ultimo Eurogruppo, ribadendo però la volontà di volere andare fino in fondo con la consultazione programmata. “I tentativi di cancellare il processo democratico sono un insulto e una vergogna per le tradizione democratiche in Europa”, ha aggiunto Tsipras, che ha invitato la popolazione alla calma sottolineando che “i depositi dei greci sono al sicuro”. Ma nè l’Eurotower nè altri, ha aggiunto, “fermeranno il processo del referendum”. Se i partner dell’Eurozona vogliono, ha affermato ancora, “possono dare alla Bce la libertà di ripristinare la liquidità delle banche anche stanotte stessa”. La decisione di respingere la richiesta greca “per una breve estensione del programma”, ha rilevato, “è un atto senza precedenti per gli standard europei e mette in questione il diritto di un popolo sovrano di decidere”.
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