La solita inaccettabile storia tragica. il Palio di Siena non è neanche iniziato e già si registra una vittima. È la cavalla Periclea, di 7 anni, abbattuta dopo un grave infortunio. L'incidente è avvenuto durante una delle 4 batterie della tratta, che precede l'assegnazione dei barberi alle contrade.
La sua uccisione era evitabile? Per scoprirlo la Lav chiede l'accesso ai documenti veterinari che hanno convinto a non operare l'animale per la frattura, occorsa dopo che Periclea è inciampata negli arti posteriori del cavallo che la precedeva. Chi può infatti escludere che l'animale avrebbe comunque potuto continuare una vita degna di essere vissuta?
"O si è voluto cancellare con una eutanasia una prova dell'incidente? Si faccia opera di vera trasparenza pubblicando tutti i referti", si chiede la Lav. Altra grave questione è la partecipazione al Palio del fantino che corre oggi per la contrada della Pantera, squalificato per dieci anni nel settembre 2013 per aver tenuto un "comportamento gravemente imprudente, pericoloso ed inadeguato", in quanto "fiancava e frustava violentemente il cavallo pur essendo il canapo ancora tirato", come hanno scritto nel provvedimento di sospensione il Capitano e il Magistrato del Palio piemontese.
Per questi fatti è in corso anche un processo in Tribunale. Un mese fa, inoltre, è stato espulso dal mossiere del Palio di Legnano. La storia del palio di Siena, rincara l'Enpa, parla da sola, in quanto a numero di cavalli morti accertati: dal 1970 ad oggi sono ben 50. Non si tratta di "incidenti" ma di una regola.
"Quando una manifestazione viene funestata da ben sette morti in quindici anni, con una tragica media di un decesso ogni due anni, non si può parlare parlare né di incidenti né di tragiche fatalità: per questo il dramma che ha avuto come involontaria protagonista la cavalla Periclea, abbattuta dopo essere rimasta gravemente ferita durante le batterie del Palio di Siena, rappresenta una morte annunciata. Di più: un evento probabile, almeno stando alla tragica casistica dell'ultimo quindicennio".
Lo dichiara la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, che prosegue: "a questo punto ogni scusa è inutile, ogni manifestazione di cordoglio e' ipocrita e insopportabile: il minimo che si possa fare è fermare il Palio". Queste parole rimarranno ancora una volta inascoltate?
Roberta Ragni
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