Passa ai contenuti principali

La flop ten di Expo Milano 2015

 italia55

Expo Milano 2015 è un grande evento e, nonostante polemiche e critiche che si possono tirare fuori, come tale ha un’atmosfera particolare. Gente che sorride divertendosi, camminando lungo l’area espositiva ed avendo quella faccia spensieratezza di un turista in vacanza. Tutto bello quindi? Non del tutto.

Diversi aspetti , infatti, che hanno fatto “flop” ci sono. Non aspetti politici o ideologici sia chiaro, tutt’altro: una speciale classifica delle dieci cose che si potevano decisamente evitare. O, a seconda dei punti di vista, per quanto brutte e fuori luogo, possono diventare quasi un “must” da vedere (o vivere) assolutamente.

10. Cascina Merlata

È la zona più dislocata da Expo Milano 2015, un’area di oltre 520000 m² che si trova in prossimità dell’ingresso sud (uno dei meno battuti). È un flop non perché abbia sbagliato qualcosa, lo è perché difficilmente è di passaggio. C’è, ad esempio, lo stand dell’Adidas che offre, gratuitamente, il noleggio di un loro ultimo paio di scarpe. Un’idea carina: tu lasci le tue, usi queste che sembrano facciano camminare da sole grazie alla tecnologia Boost e ci si incammina per l’Expo. Peccato che nessuno lo sappia.

ingresso cascina merlata

9. Fila addetti ai lavori

È imprevedibile. Se lavori all’Expo fanne una ragione: “Quanto ci metterò a varcare i cancelli dell’Expo?”. Risposta: “Dipende, non si sa da cosa, ma dipende”. È vero ci sono gli ingressi dedicati ai lavoratori, ma a volte anche questi sono intasati. Potrete sperimentare la scusa: “Mi fate passare devo iniziare il turno?”. Ma anche in questo caso fatevene una ragione: non funzionerà.

fila addetti lavori

8. Il Fuori Expo

Prima che iniziasse l’Esposizione Universale meneghina correvano voci che gli eventi mondani collaterali in città avrebbe fatto invidia al fuori salone o alla settimana della moda. Oltre a qualche improbabile evento techno dalle parti di Porta Romana, qua ancora non si è visto nulla degno di nota. La gente non si accontenta di “Expo da mangiare”, vuole “Milano da bere”.

fuori expo

7. I prezzi

I prezzi non sono pazzi, anzi se ci si muove bene per mangiare si trovano anche situazioni molto interessanti (Algeria, Marocco, Bangladesh, Ungheria). Il problema è che quando si varca la porta di Expo Milano 2015 è come la storia di quel turista a Roma che si siede a Piazza Navona, ordina una amatriciana, una mezza gasata e la paga un occhio della testa. Ecco il rischio di subire l’effetto “Piazza Navona” è alto. Per allontanarlo la soluzione c’è: osservate, intuite, fatevi furbi e poi mangiate.

prezzi

6. I Pupazzi

A volte sembra di essere finiti a Euro Disney. Gente vestita da chicco di caffè, cetriolo gigante, melanzana, leone, cicogna e barattolo di sale. Il tutto fa moltissimo colore, a volte diverte e a volte sfiora il ridicolo. Il pensiero però va sempre e solo a loro: a quei ragazzi che sotto quel costume soffrono un caldo epocale soprattutto durante l'estate. Eroici.

pupazzi

5. Un portoghese in Angola

Ecco, uno arriva all’Expo e spera di trovare all’interno dei padiglioni dei diversi Paesi, nel modo più fedele possibile, la cultura di quella specifica nazionalità. Purtroppo non è così. Passeggiando per l’esposizione universale si scoprirà che quella bellissima ragazza all’ingresso della Repubblica Ceca non è di Praga, anzi nella capitale ceca non ci ha mai messo piede. Al contrario Cinisello Balsamo la conosce benissimo, dato che c’è nata. Così quel cameriere al ristorante angolano, è vero si chiama Tiago e parla portoghese. Ma anche lui con lo stato africano ha poco a che fare, al massimo qualche suo avo quando – tanto tempo fa – i coloni portoghesi conquistarono l’Angola. Poi potremmo parlare degli spagnoli che lavorano in Messico e degli italiani che fanno lo stesso in Svizzera. È bello non avere confini, anzi è bellissimo. Ma, a volte, chiedere una curiosità su quella determinata nazione e sentirsi rispondere: “Ma io non ci sono mai stato!”, non è il massimo della vita.

angola

4. Il musicisti del Kazakistan

Pioggia, sole, domenica o lunedì. Fuori al padiglione dell’ex Repubblica Sovietica ci sarà sempre qualcuno pronto ad impugnare un improbabile strumento tradizionale e proporvi musica folk. A tutte le ore, senza fermarsi mai. Il pubblico (vedi foto) non sempre risponde con il tutto esaurito.

kazakistan

3. Divieto di skate

Il Decumano (il lungo corso che attraversa l’area Expo) misura 1.5 chilometri. Non sono pochi e se si vuole vedere la maggior parte dei padiglioni va fatto, avanti e dietro, diverse volte. La soluzione più logica sarebbe armarsi di un monopattino e di uno skate. Sarebbe anche divertente, passare dal Brasile al Belgio in pochi minuti a bordo di una tavola. Divertente, ma non è possibile. Ai cancelli, infatti, vietano ogni tipo di ingresso a questi mezzi di trasporto (anche se qualcuno non si sa come ci riesce a farlo passare). Sono pericolosi? Forse. Sono inquinanti? Certo che no. Vietatelo, ci mancherebbe, però scriviamolo da qualche parte. Se qualcuno dovesse arrivare in skate, chissà da dove, fino all’Expo e poi vedersi respingere all’ingresso (forse) potrebbe arrabbiarsi.

monopattino

2. I Padiglioni fuori tema

Il tema di Expo Milano 2015 è “nutrire il pianeta, energia per la vita”. Un tema che poteva essere svolto in tantissimi modi ma che, alcuni paesi, hanno affrontato in una maniera piuttosto discutibile. La Moldavia proietta costantemente i balletti popolari della sua terra, le Maldive vendono attrezzature per fare le immersioni e la Malaysia omaggia, addirittura, il Moto GP che, ogni anno, si disputa nel circuito di Sepang. C’è qualcosa che non va.

fuori tema

1. Visitatori

Va a loro il premio “Best flop Expo Milano 2015”. Fotografare ogni cosa come se fosse la più bella (“Signora quello è Mc Donald lo trova anche in piazza San Babila!”), scambiare il Media Center per il padiglione Zero (“ma scusi perché non mi fate entrare io ho pagato il biglietto!”), provare ad intrufolarsi ad ogni evento solo per il gusto di scroccare una tartina (“che noia questa conferenza, ma bisogna tener duro fino al buffet…”) e buttare costantemente sigarette per terra nonostante sia espressamente vietato fumare e, soprattutto, non siano presenti posa cenere.

visitatori

Sono solo alcune delle performance che li hanno immolati prepotentemente sulla cima di questa classifica. Complimenti, siete irraggiungibili.  

Alessandro Ribaldi

LEGGI anche:

EXPO2015: 20 FOTO E DETTAGLI DAVVERO KITSCH (#EXPOTRASH)

EXPO 2015, LE MULTINAZIONALI NUTRONO LORO STESSE MA NON IL PIANETA. LA NOSTRA INTERVISTA A VANDANA SHIVA (VIDEO)

 

 

...continua sulla fonte http://ift.tt/1KDQj3G che ringraziamo.

Commenti

Post popolari in questo blog

i nostri links

(se ci sono link non funzionanti o da aggiornare o da aggiungere o togliere scrivete a segreteria@soleluna.puglia.it)  SUI SOCIAL (soprattutto Facebook) NON RIESCI A CONDIVIDERE IL NOSTRO LINK www.coscienzaspirituale.org ? NON C'è PROBLEMA, SE VUOI FAR CONOSCERE IL SITO DELL'ISTITUTO CULTURALE VRINDA SOLE E LUNA AI TUOI CONOSCENTI E AMICI CONDIVIDI QUESTO LINK: https://periodicoitalia.blogspot.com nella tradizione popolare dell’Asia la pianta Vrinda, il basilico indù , rappresenta l’aspetto spirituale della vita… la nostra è un'Associazione anomala dove lo spirito viene messo al primo posto e dove ognuno di noi si auto organizza e ci auto aiutiamo ciascuno facendo quel che può quando può, proponendo la Scoperta e la Valorizzazione della Fatica e del Sacrifico al di fuori delle logiche competitive SEMPRE COME DA PAROLE DELLA NOSTRA GRANDE CARMELINA … ecco perché ora ci chiamiamo Istituto Culturale VRINDA Sole e Luna Club Mola di Bari clicca qui Finestra Libera canale YouTub

Regole nella Coscienza di Krishna

Carissimo Ramananda das, Hare Krishna! Grazie per la buona domanda, che mi da’ l’occasione di parlare di Krishna e dei Suoi insegnamenti. Srila Rupa Govami (benedetto lui) dice che nella coscienza di Krishna ESISTONO SOLO DUE REGOLE e due principi regolatori: 1. Ricordarsi sempre di Krishna 2. Non dimenticarsi mai di Krishna Per aiutarsi ad arrivare a questo punto, esiste una milionata di regole “di assistenza”, che pian piano ci portano al livello del puro amore per Dio. Sempre Rupa Gosvami (benedetto, benedetto) dice che ci sono due cose che ci fanno cadere dal ricordo di Krishna (cioe’ dalla COSCIENZA di Krishna): 1. Non seguire le regole 2. Seguire le regole per le regole Infatti, non dobbiamo seguire le regole in modo stupido: Srila Prabhupada (benedetto) diceva spessisimo, in un sacco di conversazioni con devoti che gli chiedevano come “regolarsi”, che NON C’E’ NIENTE CHE POSSA SOSTITUIRE IL BUON SENSO. E ne diede la dimostrazione pratica in un sacco di esempi, piu’ o meno pa

Abbiamo due orologi nel cervello che ci fanno predire il futuro: ecco come funzionano

Altrogiornale.org Abbiamo due orologi nel cervello che ci fanno predire il futuro: ecco come funzionano . Nel nostro cervello ci sono due orologi che ci permettono di predire il futuro e di vivere le azioni quotidiane più semplici: uno è relativo alle esperienze passate e l’altro al ritmo. Gli scienziati ci spiegano come funzionano e analizzano come si comportano in caso di pazienti con morbo di Parkinson e degenerazione del cervelletto. Abbiamo due orologi nel cervello che ci fanno predire il futuro: ecco come funzionano Richard . ...continua sulla fonte https://ift.tt/2BBE4E6 che ringraziamo.

Snail's Pace Edition clicca qui

http://snailspacedition.eu

 Kappa Radio Slow Life http://tun.in/seZlS

Kappa Radio Slow Life Podcast www.kapparadiomola.media

Kappa Radio Bhakti http://tun.in/seYwv

A Zeno.FM Station A Zeno.FM Station A Zeno.FM Station