Per prima si è mossa la Svezia, spedendo a casa dei lavoratori una busta arancione che conteneva una stima della loro pensione: una simulazione della pensione futura sulla base di quanto finora versato, della retribuzione attesa e della data di uscita dal lavoro.
Da allora, ogni operazione di questo tipo ricade proprio sotto il nome di ‘busta arancione’, ma in Italia, al momento, è ancora disponibile solamente online sul sito dell’Inps, dove è sbarcata il primo maggio scorso dopo una sperimentazione condotta su 10.000 pensionandi. Fra due o tre settimane, però, ha assicurato il presidente dell’Inps, Tito Boeri, l’istituto invierà direttamente a casa dei lavoratori la ‘busta arancione’ per la simulazione della futura pensione.
«Abbiamo superato la soglia di un milione di persone che hanno fatto la simulazione online», ha aggiunto Boeri, spiegando che adesso le lettere verranno inviate a casa «a tutti coloro che non hanno fatto la simulazione online, perché vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito», necessario per effettuare una previsione sulla prestazione futura. Tramite il Pin si potrà infatti accedere all’applicazione dell’Inps, che, tenendo conto di vari parametri (fra cui l’andamento dell’economia, quello delle retribuzioni e il livello di inflazione atteso, oltre alla speranza di vita) calcola la pensione che presumibilmente si otterrà dalla data di pensionamento. Dal 2016 il servizio diventerà poi pienamente disponibile anche per i dipendenti pubblici e per i lavoratori con contribuzione versata ai fondi amministrati dall’Inps.
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