Quanto sono inquinate le nostre città? Ogni anno che passa la situazione fotografata dal dossier di Legambiente “Mal’aria di città” è sempre più drammatica. Relativamente al 2015 sono state ben 48 le città che hanno visto livelli di Pm10 al di sopra dei limiti concessi e per parecchi giorni (oltre 35).
Ormai si parla di una vera e propria emergenza smog e a nulla (o quasi) sono serviti provvedimenti come le targhe alterne e il blocco delle auto, soprattutto se parallelamente non si è andato a favorire un tipo di mobilità più sostenibile. Ed ecco il risultato: “città soffocate e avvolte dallo smog. Anche il 2015 per l’aria respirata nei centri urbani è stato un anno da ‘codice rosso”, si legge sul comunicato diffuso da Legambiente.
Le nostre città iniziano ad assomigliare davvero troppo alle metropoli cinesi, e sempre più persone da Milano a Roma, dalla Pianura Padana al Sud Italia si svegliano coperte da una cappa di smog. Tutto ciò a causa delle elevate concentrazioni di polveri sottili, ozono e biossido di azoto che sono ormai diventati un serio rischio per la salute dei cittadini oltre che per l’ambiente.
LA SITUAZIONE CITTA’ PER CITTA’
90 sono state le città monitorate nel 2015 e il 53% di esse ha sforato i limiti per più dei 35 giorni consentiti. La maglia nera come città più inquinata d’Italia spetta anche quest’anno a Frosinone che per ben 115 giorni ha visto superare i limiti di PM10 consentiti, a seguire Pavia con 114 giorni, Vicenza con 110, Milano con 101 e Torino con 99. Napoli si trova invece in 18esima posizione con 75 giorni di sforamento e Roma in 25esima posizione (65 giorni).
Se si guarda invece la situazione con un occhio alle regioni, si nota che il 92% delle centraline del Veneto hanno superato il limite dei 35 giorni consentiti, l’84% di quelle della Lombardia, l’82% del Piemonte e il 75% di quelle di Emilia Romagna e Campania. Una situazione che parla da sé!
RISCHI PER LA SALUTE
E’ evidente, e lo chiede anche la nota associazione ambientalista, l’assoluta necessità di una strategia a livello nazionale per arginare la situazione che preveda un piano per la mobilità in città. Si ricorda tra l’altro che l’impatto sulla salute dell’inquinamento dell’aria sta raggiungendo picchi davvero pericolosi e ha già causato 400mila morti in Europa.
Il nostro paese tra l’altro in questo senso è tristemente in prima linea, dagli ultimi dati dell’Agenzia Europea dell’ambiente sembra infatti che proprio l’Italia detenga il record di morti per smog con 59.500 decessi prematuri. E la situazione se non si prendono provvedimenti immediati è destinata a peggiorare!
CHE FARE CONCRETAMENTE?
Legambiente propone un potenziamento della mobilità sostenibile in particolare del trasporto su ferro e degli incentivi all’utilizzo dei mezzi pubblici in modo tale da rendere le auto l’ultima delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini. Gli italiani, infatti, hanno ancora troppe macchine: 62 ogni 100 abitanti a Roma contro, ad esempio le 25 auto per ogni 100 abitanti di Amsterdam e Parigi.
“L’emergenza smog difficilmente si potrà risolvere con interventi sporadici che di solito le amministrazioni propongono in fase d’emergenza tra targhe alterne, blocchi del traffico, mezzi pubblici gratis, come avviene attualmente in gran parte delle città italiane, e senza nessuna politica concreta e lungimirante. Per uscire dalla morsa dell'inquinamento è fondamentale che il Governo assuma un ruolo guida facendo scelte e interventi coraggiosi, mettendo al centro le aree urbane e la mobilità sostenibile, impegnandosi per approvare a livello europeo, normative stringenti e vincolanti, abbandonando una volta per tutte le fonti fossili e replicando quelle esperienze anti-smog virtuose messe già in atto in molti comuni italiani in termini di mobilità sostenibile, efficienza energetica e verde urbano” ha dichiarato Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente.
Impossibile non essere d'accordo!
Francesca Biagioli
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