« Si può dire che in genere un frutto possiede tre elementi: la buccia che si getta, la polpa che si mangia e il nocciolo che si pianta. Direte che lo sapete. No, se lo sapeste non commettereste tanti errori nella vostra vita. Per esempio, un uomo (o una donna) ogni giorno vi parla del suo amore. Voi prendete tutte le sue parole e le mangiate, le inghiottite senza fare alcuna cernita. Qualche tempo dopo, siete immersi in piena tragedia. Perché? Perché non avete compreso la lezione del frutto. Certo, quell’uomo o quella donna aveva messo nel suo amore e nelle sue parole degli elementi molto buoni e molto belli, e voi potevate mangiarli; ma avreste dovuto sapere che, venendo da un essere umano, quelle parole contenevano necessariamente degli elementi umani, troppo umani, che sarebbe stato opportuno scartare. Eh, sì, l’amore è una questione molto complessa.
Nell’amore che vi viene offerto, ci sono sempre degli elementi che dovete rifiutare, altri che potete prendere, e infine uno che dovete piantare nella vostra anima. Per questo dovete dire all’essere che vi ama: «Aspetta un po'; per poterti dare una risposta devo prima piantare il nocciolo. Il frutto è delizioso, ma voglio conoscere l’albero che questo nocciolo produrrà». Quando conoscerete la natura esatta di quell'amore, potrete pronunciarvi senza rischi per l’avvenire. »
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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