Estratto da una lezione di Srila Bhakti Sudhir Goswami Maharaj.
San Pietroburgo, Russia – 5 gennaio 2001
Mi sono ricordato di un episodio, di quando Srila Sridhar Maharaj stava predicando a Karachi. Mentre parlava, una persona tra il pubblico lo sfidò e disse:
«Se l’Infinito può essere conosciuto dal finito, non è Infinito».
La risposta fu:
«Se l’Infinito non può farsi conoscere dal finito, allora non è Infinito».
Il Padma Purana dice:
ataḥ śrī-kṛṣṇa-nāmādi na bhaved grāhyam indriyaiḥ
Non è possibile percepire la divinità con i nostri sensi. Dunque, alcuni ne traggono la conclusione che l’Assoluto non possegga i sensi. Ciò che intendeva la persona che lo stava sfidando, era che la portata della percezione dei sensi dell’essere finito era anche finita. Se anche estendessimo l’ampiezza della nostra percezione dei sensi con un microscopio o un microscopio elettronico, la portata della nostra percezione sensoriale resta limitata, finita.
Questa nozione è profonda. Non applicabile semplicemente ai non-credenti. Non possiamo dire che se noi crediamo, non siamo così. Entrambe le due categorie di persone possono fare quest’errore: quelli che dubitano dell’esistenza del divino e quelli che non dubitano ma pensano che, con la loro proiezione fondata su cause materiali, possono immaginare l’Assoluto.
Cantiamo il Santo Nome di Dio, il Mahamantra Hare Krishna, ma come possiamo avvicinare l’Infinito usando la lingua, la mente, l’udito, il suono. Come facciamo a raggiungere il Divino? La nostra prospettiva di vita è in ciò che Srila Sridhar Maharaj diede come risposta, ossia che se l’Infinito non può farsi conoscere dal finito, allora non è Infinito.
Rivelazione di Dio.
Questa nozione è profonda. Non applicabile semplicemente ai non-credenti. Non possiamo dire che se noi crediamo, non siamo così. Entrambe le due categorie di persone possono fare quest’errore: quelli che dubitano dell’esistenza del divino e quelli che non dubitano ma pensano che, con la loro proiezione fondata su cause materiali, possono immaginare l’Assoluto.
Cantiamo il Santo Nome di Dio, il Mahamantra Hare Krishna, ma come possiamo avvicinare l’Infinito usando la lingua, la mente, l’udito, il suono. Come facciamo a raggiungere il Divino? La nostra prospettiva di vita è in ciò che Srila Sridhar Maharaj diede come risposta, ossia che se l’Infinito non può farsi conoscere dal finito, allora non è Infinito.
I Veda dicono che Dio si rivela a quelli scelti da Lui. Ed Egli si rivela attraverso quelli scelti da Lui. Questa è una Sua prerogativa. E, per conto di questo, e secondo le nostre capacità limitate, ci sono molte differenti concezioni religiose nel mondo. In tempi diversi, ci sono certe rivelazioni divine, ma la capacità dei recipienti è limitata e ciò che percepirono lo passarono ad altri. Ma a causa del carattere individuale, ci sono delle modifiche. Proprio come se qualcuno dal di fuori, dopo questo discorso, intervistasse ognuno di noi, riceverebbe risposte diverse.
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