C'è sempre stata una linea sottile tra la spiritualità e la scienza, una linea che ho navigato con cura nel corso degli anni. La mia vita è stata un viaggio di esplorazione spirituale, immersa nelle pratiche di Hare Krishna e anticipando l'iniziazione a Damanhur. Eppure, sono sempre stato affascinato dalla scienza, dalla sua precisione e dalla sua ricerca incessante della verità. Il 27 ottobre, ho avuto l'opportunità di fondere questi due mondi in una conversazione radiofonica con Zio Hack su Kapparadio.
A prima vista, Zio Hack, con la sua inclinazione scettica e il suo approccio pragmatico, sembra essere l'antitesi della spiritualità. Tuttavia, al di sotto della superficie, c'è una corrispondenza di curiosità e desiderio di esplorazione. Zio Hack, il cui nome deriva da 'Hacker', è, come me, un eterno sperimentatore. Anche se il suo percorso l'ha portato ad abbracciare la scienza come la lente attraverso cui esamina il mondo, la sua mente rimane aperta, un tratto che rispetto profondamente.
La pandemia di Covid-19 ha portato un'ondata di teorie complottiste e cospirazioniste, molte delle quali, tristemente, trovano radici in alcune comunità spirituali. Queste teorie, che spaziano dalla negazione del Covid al rifiuto del 5G, sono pericolose e antiscientifiche. La loro proliferazione ha rafforzato la mia convinzione che un approccio equilibrato tra scienza e spiritualità sia essenziale.
Ecco perché ho trovato rinfrescante parlare con Zio Hack. Le sue osservazioni, radicate nella scienza e nell'osservazione empirica, offrono una prospettiva necessaria in un mondo in cui le teorie non fondate possono trovare terreno fertile e causare danni reali. La sua cautela nei confronti delle affermazioni non verificate risuona con me, soprattutto in un momento in cui la disinformazione può avere conseguenze fatali.
Al termine della trasmissione, Zio Hack ed io siamo rimasti online, scambiandoci aneddoti e riflessioni per almeno un'altra mezz'ora, se non quaranta minuti. Avrei potuto rimanere per ore ad ascoltare le sue storie e condividere le mie, ma una cenetta vegana preparata dal mio caro Massimiliano mi aspettava. Tuttavia, quella post-chiacchierata ha rivelato un'empatia e una sintonia umana che hanno trasceso le apparenti differenze tra noi. Nonostante il nostro diverso approccio alla spiritualità e alla scienza, ho sentito una connessione genuina che ha reso l'incontro tanto gratificante quanto illuminante.
La mia conversazione con Zio Hack non ha in alcun modo diminuito il mio percorso spirituale. Al contrario, ha arricchito la mia comprensione, ricordandomi l'importanza di mantenere un piede saldamente piantato nella realtà mentre l'altro passo esplora il reame dello spirito. Invito tutti coloro che hanno ascoltato la nostra trasmissione a prendere a cuore questa lezione. La spiritualità e la scienza non sono incompatibili; possono, e dovrebbero, coesistere. In questo modo, possiamo navigare attraverso un mondo complesso con una bussola affidabile, una che punta verso la verità con la luce della scienza e la saggezza della spiritualità.
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