Che ciascuno, nella misura in cui lo desidera, segua i riti della religione alla quale appartiene. Non vogliamo imporre a nessuno le nostre convinzioni e lasciamo che ognuno agisca secondo il suo livello di coscienza e la sua comprensione. Nella Fratellanza, viviamo i giorni delle grandi feste religiose, come il Natale e la Pasqua, nella stessa semplicità degli altri giorni: preghiamo, meditiamo, cantiamo... e anche se pensiamo più particolarmente alla nascita, alla morte o alla resurrezione del Cristo, non facciamo niente di eccezionale.
Cattolici e protestanti, induisti e musulmani non hanno le stesse credenze né gli stessi riti. Ma è forse questa una buona ragione per combattersi l'un l'altro? No. Non è saggio avvelenare la vita delle persone col pretesto di dichiararsi seguaci di questo o quel fondatore di religione. Anziché scatenare continuamente disordini e lotte, che tutti si abbraccino, si aiutino a vicenda e fraternizzino. Solo così tutti mostreranno di essere gli adepti della vera religione.*
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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