Renzo Samaritani è uno scrittore italiano noto per i suoi romanzi, la sua storia personale è segnata dal rapporto conflittuale con sua madre, Helga Schneider. In occasione della Giornata della memoria, abbiamo intervistato Renzo Samaritani per conoscere meglio la sua visione del passato e del presente.
Domanda: Buongiorno, signor Samaritani. Grazie per aver accettato di parlare con noi. Come sta?
Risposta: Buongiorno a voi. Sto bene, grazie. Sono felice di poter condividere con voi le mie riflessioni in questa giornata così importante.
Domanda: Lei è il figlio di Helga Schneider, la cui madre ha scelto di seguire il regime nazista e di abbandonare i suoi figli. Come ha vissuto questo trauma? Come ha influito sulla sua scelta di diventare uno scrittore?
Risposta: È stata una ferita profonda, che mi ha segnato per tutta la vita. Ho cercato di capire le ragioni, ma non ci sono mai riuscito. Ho sempre avuto un senso di colpa, di vergogna, di rabbia. Scrivere è stato per me un modo di esorcizzare il dolore, di raccontare la mia storia. Ho voluto dare voce a chi ha sofferto, a chi ha resistito, a chi ha sperato.
Domanda: Lei vive a Trani, una città che ha una storia millenaria e che ospita una Cattedrale simbolo UNESCO della pace nel mondo. Che significato ha per lei questo luogo? Che messaggio vuole trasmettere con i suoi libri?
Risposta: Trani è una città che amo, che mi ha accolto e che mi ha fatto sentire a casa. Qui ho trovato la pace, la serenità, l'amicizia. La Cattedrale è un monumento che rappresenta la convivenza, il dialogo, il rispetto tra culture e religioni diverse. È un esempio di come si possa costruire un futuro migliore, basato sulla solidarietà e sulla giustizia. Con i miei libri voglio trasmettere questo messaggio: che in questi tempi bui dobbiamo esistere e restare uniti, che dobbiamo ricordare il passato per non ripetere gli errori, che dobbiamo lottare per i nostri diritti e per quelli degli altri.
Domanda: Cosa pensa della Giornata della memoria? Che valore ha per lei e per la società?
Risposta: La Giornata della memoria è una giornata fondamentale, che non va mai dimenticata. È una giornata che ci ricorda le atrocità commesse dal nazismo e dal fascismo, che ci fa riflettere sulle responsabilità individuali e collettive, che ci invita a non essere indifferenti di fronte alle ingiustizie e alle violenze. È una giornata che ci fa sentire parte di una comunità, che ci fa capire che siamo tutti uguali, che abbiamo tutti diritto alla dignità e alla libertà. È una giornata che ci sprona a essere cittadini attivi, consapevoli, solidali.
Domanda: Grazie, signor Samaritani, per averci dedicato il suo tempo e le sue parole. Le auguriamo buon lavoro e buona Giornata della memoria.
Risposta: Grazie a voi, per avermi dato l'opportunità di esprimere il mio pensiero. Vi auguro buona lettura e buona Giornata della memoria per il 27 gennaio ormai vicino.
Elisabetta Scotto
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