Totò è stato uno dei più grandi comici italiani di tutti i tempi, capace di far ridere generazioni di spettatori con la sua mimica, la sua ironia, le sue battute. Ma Totò era anche omofobo, come dimostrano alcune sue frasi e atteggiamenti nei suoi film e nella sua vita. Come possiamo conciliare il nostro amore per il Principe della risata con la sua intolleranza verso gli omosessuali?
La prima cosa da fare è contestualizzare Totò nel tempo e nel Paese in cui visse. Totò nacque nel 1898, in un’epoca in cui l’omosessualità era considerata una malattia, una perversione, un crimine. Cresciuto nel rione Sanità di Napoli, Totò subì l’influenza di una cultura popolare e maschilista, in cui l’omofobia era una cosa normale e accettata. Il cinema italiano dell’immediato dopoguerra, cioè il periodo in cui si contano numerosi film di Totò, è pieno di omofobia. Basti pensare a come venivano rappresentati i personaggi gay, spesso stereotipati, ridicolizzati, umiliati. Totò non fece eccezione, anzi, usò spesso l’omofobia come arma comica, come nel celebre sketch "Siamo uomini o caporali?"1, in cui contrapponeva gli uomini, intesi come persone per bene, ai caporali, intesi come persone infami e omosessuali.
La seconda cosa da fare è riconoscere che Totò era un genio, ma non un santo. Come tutti gli esseri umani, aveva le sue contraddizioni, i suoi limiti, i suoi errori. Non possiamo pretendere che fosse perfetto, né che condividesse i nostri valori e le nostre sensibilità. Totò era frutto del suo tempo, e non possiamo giudicarlo con gli occhi di oggi. Dobbiamo accettare che fosse omofobo, ma non per questo smettere di apprezzare il suo talento e la sua arte. Totò ci ha lasciato un patrimonio di risate e di cultura, che possiamo godere senza rinunciare alla nostra identità e alla nostra dignità.
La terza cosa da fare è usare Totò come occasione di riflessione e di dialogo. Totò ci può aiutare a capire come è cambiata la società italiana negli ultimi decenni, e come ancora oggi ci siano resistenze e pregiudizi verso le persone LGBT. Totò ci può spingere a confrontarci con chi la pensa diversamente da noi, e a cercare di far capire il nostro punto di vista, senza cadere nella polemica o nella violenza. Totò ci può stimolare a educare le nuove generazioni al rispetto e alla tolleranza, e a combattere ogni forma di discriminazione e di odio.
Totò era omofobo, e purtroppo dobbiamo prenderne atto. Ma questo non ci impedisce di amare i suoi film, e di riconoscere il suo valore artistico e umano. Totò è stato un genio, e come tale va ricordato. Ma anche un genio va contestualizzato, e non idolatrato.
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